lunedì 14 dicembre 2009

Macchie di memoria

Quel giorno ero fresco di bucato, emanavo un odore nuovo di orchidea, anche se preferisco il talco me lo sono tenuta addosso, so essere una camicia riconoscente se ne ho voglia. Uscivamo per una colazione di lavoro, ma lei era molto agitata, mi ritiravo per il lavaggio continuamente e mi sentivo rimettere a posto, mi strattonava dai polsi, mi agitavo anch’io…ad un certo punto una goccia di caffè entrò nelle mie fibre, dilagando come una malattia…lei si abbassò sul mio lembo, mi sfrego per un po’, mi sentii amata, sentii l’attenzione che desideravo, anche un gilè accoppiato ad un grembiule nero, mi guardavano, un cameriere la stava aiutando a tirar via dalle mie fibre quel colore denso e quel profumo tostato…avevo tutti gli occhi addosso…ero la protagonista della mattina…

Ma fu solo per qualche ora…mi riportò a casa, mi immerse in una vaschetta d’acqua, mi dimenticò lì fino a sera. Piansi, ma nell’acqua le lacrime si confondono e nessuno ascoltò i miei singhiozzi…

(la Camicetta schizzinosa).

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